E’ di origine naturale e fu scoperta negli anni ’50. Torna di moda nel 1993 quando il premio nobel Rita Levi Montalcini ne scoprì il meccanismo d’azione. Da quel momento si è stati in grado di sfruttarne le proprietà e i benefici.
Chimicamente si tratta di un acido grasso con effetti sia nello stato acuto che cronico, questo perché non solo agisce con meccanismo simile agli anti-infiammatori più comuni presenti sul mercato (FANS), ma anche controllando l’attività dei mastociti, cellule che intervengono in caso di infiammazione.
PEA è endocannabinoide, ovvero una molecola che interagisce con i recettori cannabinoidi, ecco perché possiede un elevato potere antidolorifico.
Diversi studi – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15340387/– hanno dimostrato che il sistema endocannabinoide è coinvolto nella trasmissione dolorosa e nella stimolazione dell’appetito in seguito a segnali anoressizzanti, nonché nelle malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson, Alzheimer, corea di Huntington, sclerosi multipla) e nel cancro. E’ stato inoltre appurato che PEA riesce a esplicare la sua attività sia per uso interno che per uso dermatologico, sulla pelle infiammata.
USO ESTERNO – Nella maggior parte dei casi, le patologie cutanee localizzate, tipo le dermatiti, sono trattate prevalentemente con uso locale di farmaci antinfiammatori steroidei (cortisonici) o non steroidei (FANS). Ma tali terapie sono spesso prolungate nel tempo e di certo non prive di effetti collaterali. Leniscono lo stato infiammatorio senza agire sulle cause, portando spesso a una riacutizzazione del problema, una volta sospesa la terapia.
PEA, al contrario, è una molecola con alta tollerabilità e innocuità, e non crea problemi in caso di interazione con altri farmaci. Per questo negli ultimi tempo viene sempre più consigliata ad uso topico nei trattamenti cutanei a base infiammatoria, come le dermatiti, psoriasi, prurito, sfaldamento della barriera cutanea.
La sua capacità di azione ha durata di 6 ore dopo l’applicazione.
USO INTERNO – in altri studi è stata valutata la sua capacità anti-edemigena, cioè di evitare la formazioni di edemi, gonfiori, accumulo di liquidi oltre che la sua azione antiifiniammatoria profonda su problematiche sia di natura neurologica come le ernie e compressioni nervose, oltre che altri disturbi. La cosa interessante è che la sua assunzione non va a danneggiare la mucosa gastrica che, normalmente, è molto irritata dagli antinfiammatori classici.
Studi clinici umani evidenziano benefici significativi della PEA in:
- riduzione dell’infiammazione,
- riduzione del dolore,
- malattie neurodegenerative,
- disturbi psicologici.
Inoltre…
SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE – In questo studio 👉 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24818658/del British Journal of Pharmacology, è stato dimostrato che l’assunzione di PEA per via orale può essere utile nella sindrome dell’intestino irritabile (IBS).
I loro esperimenti sono anche rilevanti poiché hanno per la prima volta dimostrato che la formulazione di PEA, in questo caso puro, alla dose di 5-10 mg/kg di peso, ha avuto un effetto modulante sull’accelerato transito gastro-intestinale, indotto dall’infiammazione dell’intestino.
Riassumiamo le sue attività benefiche:
- Anti-infiammatoria: La capacità della PEA di ridurre l’infiammazione è cruciale in molte condizioni patologiche. La sua azione modulante sui processi infiammatori contribuisce al controllo delle risposte infiammatorie indesiderate, promuovendo così l’omeostasi.
- Analgesica: La PEA ha dimostrato efficacia come agente analgesico, particolarmente in condizioni di dolore cronico e neuropatico. La sua capacità di agire su diversi recettori contribuisce al suo profilo di gestione del dolore.
- Anticonvulsivante e Antiepilettica: Gli effetti anticonvulsivanti e antiepilettici della PEA offrono nuove prospettive nella gestione di condizioni legate all’attività epilettica, sottolineando il suo potenziale ruolo nei disturbi neurologici.
- Antimicrobica e Antipiretica: La PEA mostra proprietà antimicrobiche, contribuendo alla risposta del sistema immunitario contro agenti patogeni, anche virali o farmaco-resistenti. La sua azione antipiretica sottolinea il suo ruolo nel controllo della febbre associata a infezioni.
- Immunomodulatoria: La PEA modula la risposta immunitaria, aiutando a mantenere l’equilibrio nel sistema immunitario e riducendo l’infiammazione cronica.
- Neuroprotettiva: La capacità di proteggere le cellule nervose da danni e stress è una caratteristica distintiva della PEA. Questo aspetto è di particolare rilevanza nella prevenzione della neurodegenerazione. (info: https://cannabiscienza.it/la-pea-un-cannabinoide-tutto-italiano/).
La PEA è presente naturalmente, anche se in piccole quantità, in alimenti come:
- il tuorlo d’uovo,
- l’olio di arachidi,
- la lecitina di soia,
- i pomodori,
- il mais,
- i piselli.
Vediamone le quantità di assunzione consigliate – Per uso interno il dosaggio più comune è di 1200/2400 mg al giorno, suddiviso in due o tre assunzioni. Normalmente le assunzioni vengono diminuite, al diminuire dei sintomi.
La formulazione in crema ha un dosaggio medio dell’ 1,5%.
Per la dispensazione del farmaco (se preparato galenicamente) è necessaria una ricetta medica ripetibile (valida per sei mesi e fino a 10 volte).
E’ possibile trovare PEA ion molti integratori in commercio oppure, meglio ancora, reperire un preparato galenico presso una farmacia specializzata. questo permetterà di avere un dosaggio personalizzato e la combinazione con altri principi attivi se necessario.
Dove acquistarla online 👉🏻 https://www.macrolibrarsi.it/prodotti/__pea-na36.php?pn=7581