I fervida

I fervida sono un concentrato di batteri buoni per l’uomo da utilizzare per diversi motivi:
✨Assunti come alimento migliorano le difese immunitarie e apportano nutrienti preziosi;
✨in cucina sono d’aiuto nelle lievitazione del pane e per conservare il cibo;
✨in bagno sono detergenti e nutrienti;
✨in casa puliscono;
✨sulla terra fertilizzano.

E l’elenco è solo parziale.

Il nome fervida, o fermenti di vita, lo ha scelto Stefano Abruzzese, un italiano che vive in Thailandia.

È un metodo di fermentazione fatto in casa che si ottiene mettendo insieme tre ingredienti:
1️⃣acqua,
2️⃣zucchero (o altro dolcificante naturale)
3️⃣e un vegetale qualsiasi.

Per avere fervida maturi serve almeno un anno di fermentazione e invecchiamento e una cura costante per evitare che il processo degeneri. La pazienza sarà premiata con un liquido dal profumo acetico versatile e benefico, da usare a piccole dosi.

COME SI REALIZZANO – sono facili da fare in casa, ma servono costanza per accudirli e spazio per conservarli. La ricetta prevede tre soli ingredienti da miscelare nelle GIUSTE PROPORZIONI, 5, 3, 1 sono i numeri da ricordare:
✨Cinque parti di acqua;
✨tre di vegetale;
✨1 di dolcificante.

Quindi se ho un contenitore da 10 litri, dovrò inserire 3 kg di vegetale, cinque litri di acqua miscelata con 1 kg di zucchero. In alto si lascia un po’ di spazio per evitare che durante la fermentazione il liquido fuoriesca.

Esistono delle varianti di cui tenere conto. Per esempio, se il vegetale prescelto sono delle FOGLIE, non ci orienteremo con il peso, ma con lo spazio che occupano nel contenitore. Le foglie dovranno stare in metà contenitore mentre spingiamo in basso per togliere l’aria. Insomma, serve un po’ di esperienza e sicuramente uno scambio di informazioni con i più esperti per gestire la vita del fervida, che comincia con la fermentazione, prosegue con una fase alcolica per poi raggiungere quella acetica.

❗️Non si può usare acqua del rubinetto perché contiene cloro, ma andrà bene anche questa se fatta decantare per diverse ore.
Meglio utilizzare un’acqua di sorgente, ma è una merce rara e quindi si può optare per quella minerale, oppure osmotizzata, demineralizzata o distillata.

Per dolcificare si può usare zucchero bio di canna grezzo, ma anche miele, malti o sciroppi naturali.

I contenitori vanno tenuti al riparo dalla luce del sole, che ucciderebbe tutti i batteri e lavati con aceto di mele. Possono essere di vetro, in questo caso vanno protetti dalla luce, oppure di plastica per alimenti.

Nei primi due mesi dalla preparazione i fervida avranno bisogno di controllo e manutenzione due o tre volte alla settimana per evitare che si formino muffe e altre degenerazioni. Se andranno a male ve ne accorgerete senza ombra di dubbio dall’odore.

Per i fervida serve un anno di invecchiamento e l’assunzione va fatta procedendo gradualmente, iniziando da una sola goccia alla volta per tre volte al giorno. Si utilizza il liquido filtrato, ma anche altri prodotti che si formeranno durante il processo come le gelatine.

PERCHÉ I BATTERI FANNO BENE? – La risposta arriva dalla scienza che ha iniziato da qualche anno a esplorare l’incredibile quantità e varietà di microorganismi con cui conviviamo. Le nuove conoscenze ci permettono di affermare che l’essere umano è un ecosistema, e sono sempre di più gli studi sul microbiota. Nel libro “L’intestino felice” della microbiologa tedesca Giulia Enders si legge: “L’intestino è il continente più affascinate. In nessun altro luogo vivono così tante specie e famiglie”. Non è solo qui che vivono i nostri amici batteri, li abbiamo un po’ ovunque nel nostro corpo e ci aiutano a relazionarci con l’esterno, ma il nostro intestino è il luogo dove se ne concentrano di più, tanto che il microbiota intestinale di ciascuno di noi può pesare anche due chili. Per render meglio l’idea Giulia Enders scrive: “In un grammo di feci ci sono più batteri che persone al mondo”. Questa quantità di estranei in casa non ci fa male, bensì ci permette di vivere bene, aiutandoci a svolgere molte attività e sono loro a determinare molte delle nostre caratteristiche, rendendoci unici.

I fervida apportano batteri al nostro corpo ecco perché ci fanno bene. Non esistono studi scientifici specifici sui fervida per diverse ragioni. La prima è che la scienza ha appena cominciato a esplorare la complessità dell’universo dei batteri e le loro interazioni con noi.
La seconda è che non esisterà mai un fervida uguale all’altro, come non esiste un intestino uguale all’altro.
La terza è che certi studi, anche parziali, avrebbero costi enormi.
Ci si può solo basare sull’esperienza degli altri e sulle nostre personali capacità di riconoscere ciò che ci fa bene. Per questo sono nati numerosi gruppi dove si scambiano informazioni e conoscenze sui possibili benefici dei fervida e su come produrli, tra questi c’è il gruppo facebook fondato dallo stesso Stefano Abruzzese.

Info 👉🏻 https://www.boscodiogigia.it/ambiente/fervida-la-rivoluzione-dei-batteri-fatti-in-casa

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